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Sem Medo / Senza paura

Leggendo  http://paura.anche.no/

Como é que pode, a gente ser menino

Ter sua coragem, traçar seu destino
Sem pular o muro, trepar no coqueiro
Ir no quarto escuro, mãe
Me mete medo, mãe
Me mete medo, mãe
Me mete medo
O bicho te pega, boi da cara preta
Deus te castiga, medo de careta
Boi da cara preta, mãe
Me mete medo, mãe
Me mete medo, mãe
Me mete medo

Mas atravesse o escuro sem medo
Atravesse o escuro sem medo
Atravesse o escuro sem medo
De repente a gente começa a crescer
Quer uma mulher que não pode ser
O pai quer matar, a mãe quer morrer
Não dá pra ganhar, não dá pra perder
Não dá
A mulher se joga do alto do edificio
Porque o mais fácil fica o mais dificil
Fica o mais dificil
Mas atravesse a vida sem medo
Atravesse a vida sem medo
Atravesse a vida sem medo

O perigo existe, faz parte do jogo
Mas não fique triste, que viver é fogo
Veja se resiste, comece de novo
Comece de novo, comece de novo
Ao cruzar a rua você está arriscando
Pode estar na lua, pode estar amando
Passa um caminhão, cruza uma perua
O cara tá na dele, você tá na sua
Você tá na sua, você tá na sua
Mas atravesse a rua sem medo
Atravesse a rua sem medo
Atravesse a rua sem medo

Chega um belo dia de qualquer semana
Alguém bate na porta, é um telegrama
Ela está chamando, é um telegrama
Ela está chamando, pra uns ela vem cedo
Pra outros vem tarde
É que cedo ou tarde, ela vem de repente
Chega pro covarde, chega pro valente
Só tem que ninguém gosta de ir na frente
Gosta de ir na frente
Gosta de ir na frente
Gosta de ir na frente
Mas atravesse a morte sem medo
Atravesse
a morte sem medo
Atravesse a morte sem medo


Ma come fai quando tu sei bambino
a prendere coraggio e fede nel destino
se papa’ ti mette per castigo al buio
poi di notte a letto “zitto che c’è il lupo,
zitto che c’è il lupo, zitto che c’è il lupo”
E la mamma dice “chiamo l’uomo nero
chiamo il babau ti mangia tutto intero
nella notte scura ti fa la puntura
ti fa la puntura ti fa la puntura”

Ma passa per il buio senza paura

Poi all’improvviso ti arriva l’età
di amare follemente l’uomo che non va
non c’è via d’uscita né di qua né di là
tuo padre griderà tua madre pregherà
tua madre pregherà tua madre pregherà
L’amante poi si butta giù dal fabbricato
perché quello che è facile diventa complicato
dato che la vita è dura che la vita è dura
che la vita è dura

Ma passa per l’amore senza paura

Il pericolo c’è fa parte del gioco
tu non farci caso se no vivi poco
tieni sempre duro comincia di nuovo
comincia di nuovo comincia di nuovo
Anche per la strada tu stai rischiando
stai soprappensiero stai rimuginando
passa la vettura della spazzatura
ed il conducente aumenta l’andatura
aumenta l’andatura aumenta l’andatura

Ma va per la tua strada senza paura

Ed un bel giorno di qualunque settimana
ed un bel giorno di qualunque settimana
battono alla porta battono alla porta
è un telegramma lei ti sta chiamando
è un telegramma lei ti sta chiamando
Per uno viene presto per l’altro tardi
comunque presto o tardi tranquilla e sicura
viene senza avviso viene e ti cattura
viene e ti cattura viene e ti cattura

ma passa per la morte senza paura
ma passa per il buio senza paura
ma passa per l’amore senza paura
ma va per la tua strada senza paura
ma passa per la morte senza paura

Vinicius de Moraes / Toquinho

La Resistenza ai farmaci, nasce da un lavoro sul cambiamento?

 

Lavorare per il cambiamento , è più efficace, in termini difensivi .

E’ un’opera di spiazzamento:

Proviamo a metterci nei panni dei nostri “nemici” :

I batteri imparano a metabolizzare gli antibiotici. Costringendoci a inventare molecole sempre nuove.

I virus attraverso un complesso processo dinamico denominato “shift and draft” mutano l’assetto dei gruppi lipoproteici della membrana virale (clusters) facendo in modo che ogni anno abbiamo un tipo, ad esempio , d’influenza differente.

La produzione dell’anticorpo specifico , la fabbrica del vaccino cambia continuamente.

Dobbiamo continuamente fabbricare chiavi nuove per serrature che cambiano continuamente.

HIV muta talmente velocemente che ottenere un vaccino risulta molto difficile.

Virus più stabili, penso al morbillo, consentono di vaccinarci per sempre.

Virus mutanti, di struttura incerta e dinamica ,si adattano e sopravvivono.

Virus stabili , di struttura certa ma rigida non si adattano , e si estinguono.

 

La password di Unicredit Banca cambia ogni 60 secondi, difficile da scoprire.

La password unica , certa , è vulnerabile.


Iniziare un conflitto pieni di certezze, porta all’autodistruzione !

 

 

Mal di gola ed Iraq : quando ho il mal di gola sono in guerra?

Totale!

Pensiamo ad una madre preoccupata per un lieve mal di gola del figlio….

Corre dal Pediatra, se mio figlio ha fastidio in gola, non sono una buona madre !

 e …. Dottore … mi dia qualcosa … subito!

BUM!

Un bel Macrolide ! Un antibiotico bomba, angelo della morte di qualsiasi microrganismo, ampio spettro d’azione, insomma l’ideale per fare piazza pulita,subito.

Manco fosse un quadro clinico più raro e grave, penso ad una meningite acuta, ove in effetti non bisogna andare molto per il sottile, ove vi è reale pericolo di vita.

Dichiariamo guerra al mal di gola perché in possesso di armi di distruzione di massa

Di mal di gola si muore immediatamente, provoca dolori ingestibili e indicibili sofferenze….non c’e’ un minuto da perdere.

BUM!

Il Macrolide fa il suo dovere e il lieve mal di gola passa…. Subito

Lei sì che è un bravo Pediatra ! Mi ordina sempre "qualcosa" …. Non come quello di prima che non mi ordinava mai niente …..

Peccato che i microrganismi imparano a ”convivere” con gli antibiotici sviluppando neltempo resistenza… peccato che il mal di gola non è una meningite acuta…..

A furia di disseminare bombe preventive abbiamo ottenuto sempre più sacche diresistenza, ceppi ribelli che conoscono di più noi più di quanto noi nonconosciamo loro. …. 

Peccato che chi impara a convivere non siamo noi ma i batteri.

Ma siamo nella faringe o a Bagdad?

Se arriva una Meningite, la vera arma di distruzione di massa, allora perdo tempo a trovare altre molecole…perché il macrolide non mi funziona più ….e perdo tempo prezioso…. Perdo la mia guerra , perdo il paziente.

Dopo qualche anno di guerra , quel tipo di antibiotico è un’arma spuntata, non distrugge più nessun microrganismo.

Meglio così , altrimenti a che servono le ditte farmaceutiche se non a fare ricerca e sviluppo?

Tutta colpa della resistenza ! Delle staffette partigiane dello streptococco……

Se, in alternativa, facciamo un tampone e abbiamo il coraggio di attendere due giorni

Scopriamo di quale ceppo si tratta e impieghiamo la minima concentrazione inibente dell’antibiotico più efficace, specifico.

La logica militare ci ha educato all’idea che per fare la guerra ci vuole coraggio…

Ci vuole molto più coraggio alla “non azione” (13) , a non fare la guerra, ad aspettare l’esito di un tampone e un antibiogramma.

(13) Sun-Tzu, “L’arte della Guerra” ,  NeriPozza ed. , 2007

 

Va tutto bene …..

Bene, anzi malissimo…in questo attacco parziale ai commensali abbiamo sostanzialmente eliminato dalla tavola i batteri.

Quindi virus e parassiti sono in vantaggio.

La scoperta degli antibiotici è stata “de facto” un indubbio progresso, ma anche una illusione di mettere ordine…. Che nel tempo si è tradotta in disordine…. Con conseguenze gravissime , una prevalenza della nicchia virale e retrovirale (Ebola, HIV) l’insorgere di proteine a comportamento virale (i prioni) , paesi devastati ancora da parassiti per mancanza di cure efficaci (malaria, morbo di chagas, leishmania)  

Scriveva Luc Montagnier , virologo scopritore del retrovirus HIV ,nel 1996, voglio ripetermi :
nel 1996 (12) !!! :

“Il grande nemico della nostra salute è la logica del profitto. Stiamo modificando sconvolgendo l’ecosistema, spianando la strada al ritorno di antichi virus che erano assopiti, in qualche angolo remoto del pianeta, oppure più probabilmente in organi di animali delle più svariate specie…. L’allevamento intensivo di maiali, vacche , vitelli imbottiti di antibiotici e farine animali…”

Dobbiamo vincere la battaglia, in maniera totale.
Vogliamo tutto e subito.
Solo il nostro sistema di riferimento è quello vincente ed esportabile , applicabile a qualsiasi contesto !!!!

Che cosa abbiamo ottenuto ? Un disastro , inoltre come in ogni guerra si sono sviluppate sacche di resistenza agli antibiotici.

Guerra genera guerra…. Violenza genera violenza

 

(12) La Repubblica, 15 Aprile 1996

Riflettere sui limiti

Crediamo di poter dominare il mondo, e magari questa idea funziona, all’inizio …. poi, con il tempo, ci si accorge che le momentanee vittorie nella logica malata del “io vinco se tu perdi” (un vincente buono e un perdente cattivo da subito) si trasformano in cocenti sconfitte.

Vorrei ricordare una legge Eco-logica: Il commensalismo

Proviamo metaforicamente a giocare con le convivenze auto invitandoci ad una cena particolare:

Pensiamo ad una tavola a cui siedono dei commensali un po’ speciali ….

Chiamiamo questa tavola : “Possibilità/capacità di provocare malattie infettive”.

Infettive non significa contagiose , è un modo per dire che non ci riferiamo alla categoria delle malattie degenerative (infarto , diabete) non provocate da microrganismi.

Torniamo alla nostra cena: Al tavolo delle possibilità siedono beati : i batteri , i virus , e i parassiti ….e sono molto affamati, competono fra loro.

La moderna ricerca e sviluppo farmaco-illogica (accessibile al nord del mondo) ha sviluppato vere e proprie bombe contro i batteri : gli antibiotici….
Un vero pantheon molecolare in grado , apparentemente di annientare qualsiasi batterio in circolazione.

L’esercito americano in Iraq.
Una armata da global war, per liberare il corpo dalla dittatura della malattia, esportando salute…. In fretta.

Contro i virus stato meno rilevante lo sviluppo di armi antivirali , se escludiamo qualche vaccino, per il semplice motivo che sappiamo ancora troppo poco.

I parassiti sono stati quasi trascurati perché riguardano una parte del mondo fatta di poveri che non potendo pagare le cure non hanno certo stimolato ne ricerca né sviluppo di antiparassitari efficaci. Come dire : siete poveri ? Cazzi vostri !

 

Susan Sontag

Scrive Sontag: (11)

Sembra che le società abbiano bisogno di una malattia da identificare con il Male, che ricopra di biasimo le proprie “vittime”, ma che sia difficile essere ossessionati da più di una malattia alla volta.

(11) S. Sontag , Malattia come metafora (Aids e Cancro) 1979  Einaudi  pp. 95

Guerra preventiva ?

Da una “guerra preventiva” che non distingue tra cellule sane e malate, piena di “effetti collaterali”…. Verso un approccio del tipo più “dolce” ?

  .
[….]   Wang era stato suo insegnante
 aveva formulato una teoria per rallentare
il decorso della leucemia che, alla luce del recente
passato politico cinese, non è priva di una certa
ironia: la teoria infatti prevede di “rieducare” le
cellule “cattive”, ed è detta anche terapia della
differenziazione. La teoria di Wang, parte dalla
riflessione sui metodi utilizzati per limitare e
rallentare gli effetti della leucemia: “Wang esprimeva
la questione in questo modo: l’approccio occidentale
è quello di uccidere le cellule leucemiche, tramite
la chemioterapia o le radiazioni. Non sarebbe
possibile invece ‘insegnare’ a una cellula leucemica
ad essere migliore?
La leucemia è una cellula che sbaglia non va uccisa,
va “rieducata”

(Ilaria Maria Sala, “Una questione di arsenico Cinese” , DIARIO, Luglio 2001)

Questo interrogativo, credo intelligente e fondamentale, ha portato alla scoperta di un nuovo medicinale, ormai utilizzato in tutto il mondo, che si chiama ATRA, acronimo di All-Trans Retinoic Acid, utile nel trattamento della leucemia acuta promielocitica, segnalando un indice di remissione pari al 90 percento, dato che riesce a inibire e bloccare lo sviluppo degli elementi cancerosi delle cellule .” (10)

Girano in testa alcune questioni :

L’approccio al conflitto verso il nemico è cambiato, più conosciamo meno spariamo a vuoto ?

La guerra al terrorismo globale, è efficace? La guerra ha senso?

Quali sono gli “effetti collaterali” ? Si distingue tra apparato militare e civili?

E se il terrorismo si propaga?

Metastatizza ?
 

(10) Huang, Meng-er, Ye, Yu-Chen & Chen, Shu-rong, et al. (1988), "Use of All-Trans Retinoic Acid in the Treatment of Acute Promyelocytic Leukemia" , Blood, vol. 72, no. 2, p. 567.

Soglie e tumori

Il concetto di soglia è applicabile anche alle malattie degenerative?

Certamente, le nuove frontiere della ricerca oncologica si interrogano sul concetto di soglia :

Perché le cellule sane “fermano” la propria crescita mentre le cellule cancerose crescono senza limiti ?
L’obbiettiva gravità, dell’evento ci ha portato in questi anni a coniare un vero e proprio “sistema di riferimento”, un lessico quotidiano militare, per identificare il cancro.
Fino a pochi anni fa la parola “cancro” era addirittura innominabile e innominata anche all’interno della relazione di cura, appena sussurrata tra i famigliari del paziente.

E’ come andare il guerra.

Mi impressiona, sempre quando, parlando di cancro , si parla di bombardamento, effetti collaterali, vittima, invasione, propagazione, resistenza, metastasi, morte.
E sorprendente come la “guerra preventiva” e la cura (si-cura ? sicuritas?) siano sovrapponibili

Che cosa c’è di "preventivo" in una guerra ?  Nulla.


Quando la malignità non riconosce la soglia, non si ferma, e usa il corpo ospite come fonte di nutrimento, ci si sente impotenti.

Interessante è, registrare che le terapie più avanzate di alcuni tipi di tumore non si basino più solamente su un approccio “militare” (radioterapia, chemioterapia) “muro contro muro”,
ma prendono spunto da una maggiore conoscenza delle basi genetiche e molecolari della malattia.

Chi troppo attacca perde, chi poco attacca perde…. Let’s GO

Chi troppo attacca perde, chi poco attacca perde. In questo consiglio contenuto in un trattato (9) sul “gioco del Go ” . Risiede la logica di un sistema immunitario efficiente molto distante dalla logica “muro contro muro”.
Credo che il sistema immunitario e gioco del Go abbiano molto da dirsi. Una iper reazione anticorpale può portare ad uno shock anafilattico o ad una malattia autoimmune cronica.


Il Go è un gioco per due giocatori, bianco e nero, caratterizzato da regole molto semplici che danno origine ad una strategia sorprendentemente complessa. La tavola da gioco (detta goban) è un reticolo di 19 righe orizzontali e 19 righe verticali, che s’intersecano in 361 incroci. Immaginiamo la tavola come una rappresentazione del mondo circondato dall’oceano: come il mondo all’inizio dei tempi, la partita comincia col goban vuoto. I due giocatori depongono a turno le loro pedine (dette pietre) su un qualsiasi incrocio libero del reticolo, dando il via alla corsa alla colonizzazione del mondo: le pietre sono i posti di frontiera e non possono più essere mosse una volta collocate. Le pietre di uno stesso giocatore collaborano a formare i confini dei territori (gli stati, le nazioni) in cui alla fine sarà diviso il goban.


Nonostante la staticità delle pietre, il Go è un gioco molto dinamico e le fasi della partita rispecchiano l’andamento di un combattimento a larga scala: si parte con il consolidamento delle basi per poi espandersi, ci sono battaglie, accerchiamenti e catture, scambi di territorio, invasioni e ritirate, astuzie tattiche e decisioni strategiche, fino al consolidamento finale dei territori. Il vincitore non è chi ha annientato l’avversario, come invece accade in altri giochi. Semplicemente, vince chi è riuscito a formare territori più ampi. Il Go è, infatti, un gioco che premia l’equilibrio e chi si sbilancia cercando la pura distruzione dell’avversario o chi pretende troppo da una posizione dovrà poi pagare un prezzo più alto in altre zone del goban, compromettendo la partita.   


Un sistema immunitario senza soglia sicuramente perde la partita distruggendosi, per implosione.

(9) Zanon, Paolo. Qijing Shisanpian (The Classic of Weiqi in
Thirteen Chapters). Its History and Translation, in "Annali di Ca’
Foscari", Serie Orientale, Venezia, vol. XXXV, n. 3, 1996, pp.375-398.   

…Madonna che casino… let’s get lost…..

Mi rendo conto che tale sistema appaia, a chi non lo frequenta, molto complicato, ma parla una lingua chiara:

senza l’esistenza di popolazioni che si auto modulano, senza riarrangiamenti (adattamenti, messa in discussione), senza cascate di reazioni a catena il cui la concentrazione prodotto finale inibisce l’attivazione della reazione di start non esisterebbe una difesa efficiente, fine, “intelligente”.


Pensare il sistema immunitario privo della relazione linfociti T helper/suppressor senza un “orologio interno” di autoregolamentazione significa ottenere un sistema immunitario malato. Il sistema immunitario non è uni direzionale e rifiuta la logica della guerra preventiva, anche se potenzialmente in grado di esercitarla, necessita di riconoscimenti e di attivazioni modulate.  


Un esempio sempre più diffuso di modulazione errata della risposta immunitaria sono le allergie, tecnicamente esse sono la produzione di una specifica classe di Immunoglobuline, Tipo E, che in genere non intervengono in difesa delle infezioni , ma sono prodotte se stimolate da sostanze , “normalmente” presenti in natura che diventano improvvisamente nemiche. Alimenti, pollini, acari della polvere continuano a stimolare il sistema immunitario provocando in esso reazioni che vanno da fastidiose riniti e/o eritemi ricorrenti fino a vere e proprie reazioni abnormi mortali (shock anafilattico).

Se il meccanismo immunitario è relativamente chiaro molto meno lo è il perché, il nostro corpo sì “avvii alla guerra” contro sostanze presenti in natura. Esiste una teoria interessante : Le allergie sono un disturbo della modulazione immunitaria dovuta alle continue “distrazioni” a cui il nostro sistema immunitario è sottoposto. Il dover continuamente adattarsi a nuove sostanze, di sintesi, non preesistenti in natura che lo costringono ad un super-lavoro.

E’ come se il sistema securitario non avesse più le proprie mansioni ma agisse senza limite su tutto.