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Cultura del Napisan

E cosa vuoi che ci faccia con quindici litri d’acqua?
Di certo non li vorrai bere tutti?
No, ma per lavarmi?
Per lavarsi è sufficiente poca acqua!
Forse per te ma io mi devo insaponare dalla testa ai piedi!
Perché? Sei malato?
No ma devi capire che abito in città e quindi sono pieno di microbi.
E dai microbi bisogna stare alla larga!
Se dunque non m’insapono tutti i giorni,
una delle prossime mattine mi troverai morto.

Marcel Pagnol, «  le chateaux de ma  mere «

Che cosa intendi per “La cultura del Napisan”?

In occidente abbiamo ormai una fede cieca nei confronti dell’abluzione: basta lavarsi spesso per fuggire la malattia. Lo scontro di civiltà tra il nostro corpo e lo sporco, l’altro da sé, ove i bambini non possono più maneggiare la terra ne vedere/toccare polvere.
Fiumi di ipoclorito di sodio proteggono le barriere gia naturalmente presenti nel corpo
( pelle e mucose). Il contemporaneo ha aumentato di molto il bisogno di pulizia, sia essa cosmetica o etnica.

Diciamocelo: Il nostro sistema immunitario / in nostro “corpo sociale” necessitano di difese ulteriori?

Disinfettare sempre e in qualsiasi momento quanto è utile? Difendersi troppo può essere pericoloso?
Vale la pena di riflettere oggi sul limite del superamento delle soglie tra utilità ed opportunità.
E’ indubbio che la potabilizzazione dell’acqua, e soprattutto l’accesso per tutti ad acqua pulita (non significa sterile) è de facto una “buona pratica” di igiene pubblica.
Ma nell’epoca dell’acqua microfiltrata, priva di un “rumore di fondo” batterico con il quale il nostro sistema immunitario possa convivere e dialogare ci ha portato a non essere in grado di spostarci senza soffrire di diarrea.
Provate a bere l’acqua pubblica a Delhi.
Certamente vi beccherete una fastidiosa diarrea che, per soggiorni brevi vi costringe a bere solo da acque chiuse microfiltrate, minerali. Con conseguente costo, produzione di plastica e conseguenze eco-illogiche evidenti.
Una soglia corretta di sanificazione permetterebbe un compromesso tra utilità ed opportunità. 
Si tratta di imparare a convivere. E mi pare una questione cruciale poco metaforica e molto pratica in un’epoca di scontro di civiltà e “guerre globali”.

Se bevete, il corrispondente di un tappo di bottiglia al giorno dopo un paio di settimane, anche voi, come milioni di abitanti in india, potrete sostituire l’acqua microfiltrata ozonizzata con l’acqua pubblica, che contiene, semplicemente una quota di batteri coliformi troppo alta per le nostre mucose intestinali.

Il nostro sistema immunitario si presta molto bene, per sua natura, ad essere metafora dei conflitti contemporanei e di possibili strade di gestione/soluzione.

Una buona domanda, in partenza, può essere… (continua)

One Comment

  1. Batterio wrote:

    bella lì.

    lunedì, Novembre 3, 2008 at 7:24 pm | Permalink